Poeta pakistano contemporaneo. è anche giornalista e sindacalista,
fautore del movimento degli "scrittori progressisti" che, assieme ad altri
letterati pakistani, egli fondò a Lahore nel 1936. Alla base di tale
movimento stanno le idee espresse da Iqbal, propugnatore della libertà e
dei diritti dell'uomo. Tuttavia
F. accoppia alle ideologie iqbaliane i
principi sociali del mondo occidentale che egli rivive, nella sua poesia, in una
tessitura di romanticismo e di realismo senza però mostrare mai una piena
adesione al socialismo. Egli stesso dichiara di non voler sacrificare la poesia
e il suo contenuto spirituale alle necessità della politica pur aspirando
ad un mondo nuovo dove trionfi la giustizia sociale.
F. è dunque
soprattutto un poeta, un idealista, un rivoluzionario a modo suo che ama
rivelare l'insoddisfazione della vita attuale per la quale auspica un
sostanziale miglioramento che la liberi dalle sue miserie morali e materiali. Le
sue opere principali sono
Naqsc-i firyadi (Scritto di denuncia) e
Dast-i Saba (la mano dello zefiro); ambedue queste raccolte di versi sono
diventate popolarissime per l'umanità e per l'arte in esse contenute
(Sialkôt 1911-1984).